3. La Dottrina Egizia dei Corpi Sottili e il Ruolo del Ka

Per comprendere meglio come un egregore agisce e influenza gli esseri umani che vi partecipano spieghiamo sinteticamente la dottrina dei corpi sottili, che per quanto riguarda la tradizione occidentale, affonda le sue radici nell'antico Egitto, dove si riconoscevano nove ripartizioni, considerando che il numero nove è associato alla Luna.

Tradizione spirituale dell'Antico Egitto, presentato in modo chiaro e ordinato:

I Nove Corpi Sottili

1

Ren

Il nome segreto dell'individuo. È la sua identità eterna: finché il nome viene pronunciato, l'essere continua a esistere. È legato alla memoria e alla permanenza.

2

Ba

La personalità spirituale, mobile e individuale. Raffigurato come un uccello con testa umana, può viaggiare tra il mondo dei vivi e l'aldilà. È il corpo astrale e il principio del desiderio.

3

Ka

La forza vitale o doppio energetico. È ciò che anima il corpo e continua a vivere dopo la morte, nutrendosi di offerte rituali. È il principio della vitalità.

4

Sheut (Shuyet o Kaibyt)

L'ombra, sempre presente e inseparabile. Simboleggia l'inconscio, la parte nascosta e misteriosa dell'essere. Ha potere e deve essere rispettata.

5

Ib (Jb)

Il cuore, sede della coscienza, dell'intelligenza e del giudizio morale. È l'organo che viene pesato nella psicostasia, il giudizio dell'anima.

6

Akh

Lo spirito trasfigurato, risultato dell'unione armonica tra Ba e Ka. È la parte immortale, luminosa e purificata dell'essere, che può ascendere tra le stelle.

7

Sahu

Il corpo spirituale purificato, forma evoluta dell'Akh. È il veicolo dell'anima nei mondi superiori, spesso associato alle apparizioni nei sogni o come spirito guida.

8

Khat

Il corpo fisico, il veicolo materiale dell'anima. Dopo la morte, viene mummificato per preservare il legame con le altre parti sottili.

9

Sekhem (Sechem)

La potenza spirituale, l'energia vitale e magica che consente all'individuo di agire, influenzare e dominare le forze visibili e invisibili.

Il Ka: Il Doppio Energetico

Il corpo fisico era il "Khat", l'ombra "Sheut" o "Kaibyt", e poi c'era il "Ba" (il corpo astrale, rappresentato come un uccello con testa umana, corrispondente al corpo del desiderio o "kama rupa"). Un concetto fondamentale era il "Ka", che non corrisponde al corpo eterico dell'induismo, né era legato all'individuo come parte integrante. Il Ka era un "doppio energetico" formato dalla potenza degli antenati, che sosteneva la vita dell'uomo incarnato. Solo gli iniziati possedevano il Ka; nei rituali egiziani, solo il faraone o l'iniziato poteva affermare "io sono con il mio Ka", mentre il non iniziato poteva dire soltanto "io sto davanti al mio Ka".

Nella tradizione iniziatica occidentale, il concetto di Ka è definito come "mediatore". Il Ka è cruciale perché media qualsiasi altra energia che debba raggiungere un uomo, fungendo da filtro. Per questo motivo, il Ka deve essere mantenuto "pulito" attraverso riti purificatori e offerte, poiché un filtro "sporco" può danneggiare l'individuo anziché contribuire alla sua evoluzione, trasmettendo residui energetici "negativi", opprimenti, come ossessioni, forme pensiero, stati di ansia, depressione ecc...

La Connessione con gli Antenati Spirituali

Il Ka è formato dalla potenza degli antenati spirituali, non dagli antenati biologici, ma da quella catena di trasmissione spirituale che sostiene e nutre la vita spirituale dell'iniziato.

4. L'Evoluzione del Ba e il Mercurio dei Saggi

Il Ba, corrispondente al corpo astrale, è il corpo del desiderio: si nutre di passioni ed è connesso al mondo astrale, associato all'elemento acqua. Nella tradizione ermetica successiva, l'essere umano è associato a quattro pianeti:

Saturno

che rappresenta la dimensione manifestata nei primi corpi

Luna

che corrisponde al Ba, corpo astrale

Mercurio

principio di trasformazione

Sole

simbolo dello spirito

Il Ba, per la sua natura lunare, passiva e ricettiva, è influenzato dall'ombra e dall'inconscio (detti Sheut o Kaibyt), e per questo necessita di riti purificatori. Quando è colmo di influenze caotiche provenienti dal subconscio, il Ba non riesce a "volare": nei dipinti egizi è spesso raffigurato con ali chiuse, testa china e sovrastato dall'ombra.

La Trasformazione Spirituale

Attraverso un processo di evoluzione spirituale, il Ba può essere elevato sotto l'influenza del Sole, che rappresenta lo spirito. In questa trasformazione, la Luna viene sostituita dalle corna di Aries, simbolo del Mercurio dei Saggi o Mercurio Filosofico, rappresentato dall'ibis volante, animale sacro al dio Thoth. Questo stato di fissità spirituale non è ancora il Sole (cioè lo spirito puro e l'uscita dalla dimensione della manifestazione), ma costituisce un passaggio fondamentale verso di esso.

Il compito del Ba evoluto è quello di giungere di fronte alla luce degli dèi (Neteru, le potenze spirituali) e nutrirsi di quella forza per trasformarsi definitivamente in un Akh (uno degli Splendenti), il cui simbolo è la stella.

Le Rappresentazioni di Thoth

Il dio Thoth ha due principali rappresentazioni simboliche, che riflettono le due condizioni del Ba:

Il Babbuino

rappresenta la condizione passiva del Ba sotto l'influenza lunare

L'Ibis Volante

rappresenta la condizione attiva e trasformata del Ba sotto l'influenza solare

Gli egiziani adoravano i babbuini cinocefali come manifestazioni del dio Thoth, non per motivi "animalisti", ma perché il ciclo mestruale delle femmine di cinocefalo era perfettamente sincronizzato con le fasi lunari. Questo fenomeno naturale era visto come una manifestazione visibile del principio lunare che governa il Ba nella sua condizione non trasformata.

La Trasformazione in Akh

Quando il Ba passa dalla condizione lunare a un regime solare, si trasforma in Akh (plurale Aku, "gli Splendenti"). Lo Splendente rappresenta il Ba che ha raggiunto uno stato di fissità spirituale e realizzazione interiore. Sebbene non sia ancora il Sole (lo Spirito puro), è una condizione stabile di luminosità spirituale.

Il simbolo degli Aku è la stella, che indica il raggiungimento di una condizione spirituale elevata e permanente.

5. La Connessione Egregore-Iniziato e il Ruolo della Luna Purificata

Il doppio corpo astrale è il punto in cui l'egregore, che ha una natura lunare analoga e un corpo mistico collettivo, si connette con l'iniziato. Nell'uomo, il principio risiede nel suo corpo astrale; nella collettività sottile, abbiamo l'egregore. Sono come due "lune", una macrocosmica e una microcosmica, che comunicano attraverso un flusso di energia spirituale. Senza questa componente spirituale, l'egregore rimane "profano", come nel caso di associazioni umane o stati di folla (egregore della paura, di un'epidemia, di un partito politico), che sono puramente orizzontali e non hanno nulla a che vedere con l'iniziazione.

L'iniziazione veicola questa importanza spirituale attraverso una comunione e una catena iniziatica che, tramite riti, forme, parole e segni corretti, mantiene l'influenza. Questa influenza, comunicata ritualmente a un iniziato, lo connette, per la mediazione dell'egregore, a questa stessa influenza spirituale. È imperativo che l'egregore sia mantenuto "pulito", purificato, equilibrato, altrimenti la sua ricaduta sull'iniziato può essere estremamente gravosa.

Il Dominio della Dea Triplice

Tutto questo processo è sotto il dominio della "Dea Triplice" (Selene, Diana, Ecate), poiché la Luna presiede a questo primo passo. La Luna è la nutrice, la madre, e il suo "latte" deve nutrire il "figlio". Pertanto, la Luna purificata, la Luna "acculturata", e l'egregore mantenuto in condizioni di armonia, equilibrio, purezza e forza, trasmettono questo "latte" spirituale, essenziale per il progresso dell'iniziato.

6. La Luna Purificata e la Mediazione Spirituale

La Luna, intesa non come mero corpo celeste ma come principio energetico e mediatore fondamentale, presiede al primo e cruciale passo del cammino iniziatico. Essa incarna la figura della nutrice e della madre, il cui "latte" spirituale è indispensabile per nutrire l'iniziato. L'egregore, quando mantenuto in uno stato di armonia, equilibrio, purezza e forza, diviene il veicolo attraverso cui questo "latte delle stelle" viene trasmesso all'iniziato. Si instaura così una relazione di dipendenza profonda, analoga a quella tra madre e figlio, che si manifesta tra la Luna, l'egregore e il corpo astrale dell'iniziato. Questa procedura è di una delicatezza e complessità estreme, e la sua efficacia dipende dalla presenza simultanea di tutti i parametri essenziali:

1

L'Influenza Spirituale (l'incipit)

Senza questa scintilla iniziale, nulla può avere inizio. È la trasmissione iniziatica stessa, veicolata da una catena di maestri la cui integrità e perfezione devono essere mantenute inalterate.

2

L'Egregore Puro

Funge da mediatore e "trasformatore elettrico". L'essere umano non può, né deve, tentare di assorbire direttamente la potenza dello spirito, poiché ciò equivarrebbe a essere "fulminato". L'egregore attenua e rende gestibile questa energia sovrumana.

L'Esempio della Tradizione Shaiva

Un esempio chiarificatore proviene dalla tradizione Shaiva in India, dove si raccomanda di pregare prima la Madre Divina, poiché essa media la potenza del Padre (Shiva), bilanciando gli squilibri e rendendo l'energia sopportabile. Simbolicamente, la Madre è percepita come meno inesorabile del Padre, capace di intervenire con correzioni o punizioni meno drastiche. Questo processo di mediazione è vitale anche per compensare gli squilibri intrinseci a una catena umana, inevitabili data la natura imperfetta degli individui che la compongono. L'egregore, in questa funzione, provvede a bilanciare le crisi e le problematiche personali dei membri, fungendo da ammortizzatore spirituale. Il testo originale sottolinea che "quando tutti i parametri che abbiamo ricordato sono presenti quindi c'è l'influenza spirituale che l'incipit senza il quale nulla si può fare quindi la trasmissione iniziatica la catena di maestri e così via è mantenuta perfetta quando le eggregore e cioè il medio della trasmissione mantenuto puro per la persona che viene messa in contatto con la procedura di iniziazione riceve questa luce perché è molto importante eggregore perché è come un trasformatore elettrico cioè noi non possiamo pretendere di assumere la potenza diretta dello spirito perché avremmo fulminati".

7. Karma, Accelerazione e Mediazione Lunare

Un elemento di fondamentale importanza nel processo iniziatico è l'amplificazione e l'accelerazione del karma personale. Se l'egregore non è sufficientemente forte e puro, le reazioni karmiche, innescate dalla connessione con la Luna – che funge da potente ripetitore dell'energia di Saturno, il governatore del karma – possono manifestarsi con un'intensità devastante. Ciò può tradursi in vite travagliate, costellate di incidenti, malattie e disgrazie, come spesso accade a numerosi grandi iniziati. Questo fenomeno non è un segno di sfortuna, bensì l'effetto di un karma che viene accelerato e concentrato in un'unica esistenza, laddove in circostanze ordinarie richiederebbe molteplici incarnazioni per manifestarsi pienamente. La Luna, in questo contesto, svolge un ruolo cruciale di mediazione, permettendo la maturazione del karma di relazione specifico di questa vita. Saturno, d'altra parte, rappresenta la vasta "banca dati" di tutte le connessioni karmiche accumulate attraverso le esistenze.

Questa mediazione lunare è indispensabile affinché le cause primarie e secondarie che determinano il karma possano manifestarsi in una porzione sopportabile dall'individuo. Senza tale filtro, il karma si scaricherebbe sulle persone in modo disordinato, senza concedere il tempo necessario per l'evoluzione. La Luna, in quanto "madre" rispetto al "padre" Saturno, media e fa maturare il karma di questa vita, permettendo che si manifesti secondo la legge di causa-effetto. Se non ci fossero questi filtri – l'egregore, la Luna, il lignaggio – il karma si riverserebbe in modo incontrollato.

Maria come Mediatrice Universale

Nella simbologia cattolica, la Vergine Maria incarna la figura della mediatrice per eccellenza tra il Padre e il Figlio. Essa è la genitrice del Salvatore, colei che riporta la luce sulla terra, il Logos che si manifesta. A lei si indirizza la preghiera di mediazione e intercessione per eccellenza. Parallelamente, nella tradizione alchemica operativa, gli alchimisti scandivano il tempo delle fasi di laboratorio attraverso la recitazione dei rosari. Questa pratica, conservata anche nel Medioevo da grandi alchimisti come Basilio Valentino, vedeva la recitazione delle Ave Maria davanti al forno. Maria, in questo contesto, rappresenta la Luna, la materia prima nel forno, la quale deve mediare il fuoco spirituale evocato dall'athanor, altrimenti quest'ultimo potrebbe esplodere. Nell'iconografia cristiana, Maria schiaccia il serpente, simbolo della parte d'ombra, dell'inconscio e della dimensione demonica, poiché il fuoco spirituale attira simultaneamente forze spirituali dall'alto e forze infernali dal basso, rendendo necessaria una protezione e una mediazione. Questo simbolismo si riflette perfettamente nel brano dell'Apocalisse della Virgo Paritura, dove la Vergine, con grandi doglie, partorisce il figlio di Dio, destinato a governare con scettro di ferro. Quando il dragone sale, gli angeli scendono a prendere il figlio incoronato e lo portano in alto, lontano dal potere del dragone, mentre la donna viene condotta nel deserto, nella dimora di Ghimel cabalisticamente, per essere protetta. La sua funzione non si esaurisce nella generazione; deve rimanere protetta perché l'altezza in cui il figlio dimora non è raggiungibile dall'uomo comune.

8. Il Guardiano della Soglia e la Responsabilità Iniziatica

Il concetto di "Guardiano della Soglia", spesso evocato negli insegnamenti esoterici, non è altro che il corpo astrale stesso dell'iniziato. Esiste un guardiano individuale e uno collettivo. Il primo giudice che l'iniziato incontra è il proprio "Ba" o doppio astrale. Se questo doppio è stato contaminato, si rivolterà contro l'individuo come un giudice inesorabile, a cui è impossibile mentire, poiché è una creazione dell'individuo stesso. Questo "mostro" è ciò che si incontra dopo la morte se ci si è comportati in opposizione ai canoni iniziatici.

Esiste poi un guardiano più grande, l'egregore stesso, che respinge coloro che si sono macchiati di spergiuri, tradimenti, profanazioni e sacrilegi. Questi due guardiani, il minore e il maggiore, sono l'immagine speculare, in negativo, del "piccolo volto" (la personalità) e del "grande volto" (il Sé superiore). A qualsiasi livello ci si rapporti, si avrà sempre a che fare con questo schema: un egregore che media, una "Maria" che media l'influenza del Christos, del Logos, dell'iniziazione, attraverso una catena umana che mantiene questa connessione ritualmente e tradizionalmente. Questa connessione si innesta sulla parte sottile e profonda dell'uomo, il suo corpo astrale, il "Nefesh", che diviene la materia stessa da lavorare per trasformarla in un "nume", un genio, e per i più capaci, per ascendere alla sfera mercuriale e solare.

La Responsabilità Perpetua

L'osservanza dei canoni iniziatici è di fondamentale importanza, poiché qualsiasi danno arrecato a questa dimensione sottile si ripercuoterà per sempre. Se l'iniziazione è reale, il suo effetto è perpetuo. La responsabilità del singolo iniziato, della catena e di chi amministra la trasmissione è quella di mantenere la purezza, la lucidità e un perfetto allineamento con ciò che trascende e supera l'umano. Questi sono i requisiti dell'iniziazione, dei processi che ne seguono e del cammino che si va a sviluppare.

L'Episodio della Pentecoste

L'episodio della Pentecoste nel Vangelo è un esempio chiarissimo di questa mediazione. Gli apostoli, terrorizzati dopo la crocifissione, si erano chiusi in casa per paura delle persecuzioni. Non erano in uno stato di serenità o preghiera, ma di grande paura. Tuttavia, tra loro c'era Maria, il "vaso di elezione purissimo", che ha permesso la discesa dello Spirito Santo. Senza di lei, senza la sua mediazione, lo Spirito non sarebbe potuto scendere. Questo, dimostra l'importanza assoluta delle donne soprattutto quando iniziate, ruolo che nelle tradizioni antiche era sempre previsto e di notevole rilevanza, a differenza di assurde interpretazioni moderne, soprattutto teologiche e religiose, che sono prive di fondamento.

L'Hestos: Colui che Sta in Piedi

L'iniziato era definito "hestos", colui che sta in piedi da solo, che ha ottenuto la morte trionfale in battaglia. L'"hestos", e l'acca greca, era un segno posto sulla tomba dei guerrieri caduti valorosamente, a significare che, sebbene il corpo fosse caduto, lo spirito era rimasto eretto. Questo è un carattere specifico dell'iniziazione occidentale, con riferimento ai misteri greci. L'iniziazione effettiva è preceduta da una fase di approvazione (luna nuova), avviene alla luna piena, e lo sviluppo evolutivo porta l'iniziato al Sole. Questi passaggi ripetono sempre una corrispondenza macrocosmica e microcosmica.

Le Tradizioni Orientali e il Ruolo delle Donne

Questi problemi non esistono nelle tradizioni orientali, dove anzi, le donne sono state garanti della perfetta trasmissione iniziatica per secoli. Esempi sono la grandissima yogini Yeshe Tsogyal, consorte di Padmasambhava, Machig Labdrön, e lignaggi totalmente derivanti dalla realizzazione di grandi praticanti donne come la tradizione Shangpa Kagyu, che riguarda la grande adepta tantrica Niguma, consorte di Naropa. Questi lignaggi hanno metodi di una potenza straordinaria, mai alterati nei secoli, perché "la madre è un cerchio che protegge, e in questo cerchio la trasmissione prospera", mentre molti lignaggi maschili sono decaduti o scomparsi. Chi delira sulla questione dell'iniziazione delle donne lo fa in malafede per scopi davvero poco nobili.

La figura della mediazione della madre, come riferisce la teologia ortodossa e bizantina, è la causa dell'effettiva significazione dei dodici apostoli. Senza la Pentecoste, non ci sarebbero stati apostoli in grado di trasmettere l'influenza del Cristo. Tutto il resto sono aberrazioni teologiche.

Il Guardiano Finale

Infine, il "guardiano della soglia" di cui si parla tanto negli insegnamenti esoterici non è altro che il corpo astrale dell'iniziato. Esiste un guardiano individuale e uno collettivo. Il primo giudice è il proprio "ba", il doppio astrale, che, se contaminato, si rivolterà contro di noi come un giudice inesorabile. È un mostro che noi stessi abbiamo creato. Poi c'è il guardiano più grande, l'egregore, che respinge chi si è macchiato di spergiuri, tradimenti e profanazioni. Il minore e il maggiore sono il negativo, in senso fotografico, del piccolo volto (la nostra personalità) e del grande volto (il Sé superiore). A qualsiasi livello, avremo sempre a che fare con questo schema: un egregore che media, una "Maria" che media l'influenza del Christos, del Logos, attraverso una catena umana. Questa connessione si innesta sulla nostra parte sottile, il doppio, il "nefesh", che sarà la materia stessa che andremo a lavorare per trasformarla in un "nume", un genio, e per i più fortunati, ascendere alla sfera mercuriale e solare. Di qui l'importanza dell'osservanza dei canoni iniziatici, che non devono mai essere alterati, perché l'effetto dell'iniziazione è perpetuo e ogni danno ce lo porteremo dietro per sempre. La responsabilità del singolo, della catena e di chi amministra la trasmissione è mantenere la purezza, la lucidità e l'allineamento con ciò che ci trascende. Questi sono i requisiti dell'iniziazione e del cammino che ne consegue.

Conclusione

In conclusione, l'eggregore incarna il potere della mente collettiva in ambito esoterico, offrendo un mezzo per elevazione spirituale, ma con rischi se non alimentato con intenzioni pure. Tradizioni come Cabala, alchimia, teosofia e occultismo in generale ne enfatizzano il ruolo come ponte tra umano e divino, da conoscere in modo approfondito e a cui prestare particolare attenzione per la duplice funzione che possono avere sull'iniziato.