La Responsabilità degli Iniziati - Prima Parte
Esploriamo in profondità il concetto di egregore, un'entità energetica e spirituale che si manifesta all'interno di specifiche comunioni umane. Verranno analizzate le sue caratteristiche, la sua formazione e il suo ruolo distintivo nelle tradizioni iniziatiche occidentali, ponendo un confronto con le prospettive orientali e delineando la complessa interazione tra l'egregore e i corpi sottili dell'individuo.
Le tradizioni iniziatiche, sia in Oriente che in Occidente, condividono un percorso comune di progressione operativa e cammino specifico. Tuttavia, le modalità di strutturazione e l'approccio alla pratica differiscono significativamente. In Oriente, la prospettiva religiosa e quella iniziatica sono spesso intrinsecamente legate; la religione funge da base per un processo cognitivo che predispone l'individuo, se dotato delle qualità necessarie, a intraprendere un cammino iniziatico. Non esiste una separazione netta, e figure come induisti, shivaiti, vaishnava, giainisti o buddisti possono seguire i precetti dottrinali e le regole di vita senza necessariamente entrare in un percorso iniziatico formale, pur avendo la possibilità di accedere a un iter più profondo all'interno della stessa tradizione.
In Occidente, in particolare dopo la caduta di ordini come quello Templare, si è verificata una marcata separazione tra l'ambito religioso e quello iniziatico, spesso sfociata in conflitto. Questa scissione ha portato le strutture iniziatiche occidentali a sviluppare modalità tecniche estremamente rigorose e specifiche. Le definizioni e i termini utilizzati in questo contesto sono quindi riferiti a un ambito selezionato e modernamente strutturato per fungere da contenitore esclusivo di pratiche e cammini iniziatici. Ciò implica che, a differenza dell'Oriente, l'accesso a un percorso iniziatico in Occidente richiede spesso un'adesione a strutture e metodologie ben definite e distinte dalla pratica religiosa comune.
Il termine egregore (dal greco "insieme", "essere collettivo" o "sorvegliante/vigilante") si riferisce a una concentrazione di energia spirituale che si manifesta all'interno di una comunione umana. È una forza generata da una corrente spirituale, alimentata ritmicamente e a intervalli regolari. Gruppi di persone legati da sentimenti, ideali, aspirazioni o caratteristiche comuni possono costituire un egregore, che si manifesta a vari livelli in entità come famiglie, club, partiti politici o imprese commerciali. L'egregore è un'entità artificiale e vivente, che esiste al di fuori della percezione ordinaria.
È fondamentale distinguere la semplice aggregazione collettiva umana, che possiede una dimensione puramente orizzontale, profano, dall'egregore iniziatico. Quest'ultimo, oltre all'elemento orizzontale, incorpora un elemento verticale cioè spirituale. Ogni egregore fisico, attraverso le sue azioni, produce forme invisibili di carattere magnetico, elettrico o vitale. Gli egregore spirituali, a loro volta, sono prodotti dagli egregore fisici, il che significa che non può esistere un egregore senza una manifestazione concreta di attività umana che abbia l'intenzione consapevole di produrlo e generarlo. L'egregore è quindi il risultato di un'attività consapevole, spirituale e volontaria, non di un evento casuale. Questa distinzione è cruciale: solo le associazioni umane a carattere rituale possono generare un egregore e mantenerlo vitale nel tempo attraverso la ripetizione dei riti che lo vitalizzano.
La vitalità di un egregore è assicurata dal numero dei suoi membri, dalla loro disciplina, dalla loro unione e dalla stretta osservanza dei riti vivificatori e conservatori. Il "cibo" dell'egregore è il rito officiato dalla "catena" degli uomini che partecipano a questa ritualità. Una volta stabilita, la ritualità non dovrebbe essere alterata nei suoi tratti fondamentali, altrimenti l'egregore rischia di disperdersi o di alterarsi nella sua natura, potendo degenerare in una forma "vampirica" che crea dipendenza e ossessioni, con conseguenze negative nella vita materiale, con disgrazie, malattie, ecc...
Le correnti di simpatia e antipatia generate nel mondo profano contribuiscono anch'esse alla forza o al decadimento dell'egregore. Un egregore può trovarsi in conflitto con situazioni nel "mondo quaternario" (il mondo materiale), come ad esempio la persecuzione di un regime ateo nei confronti di una religione. In questi casi, l'egregore religioso si trova a confliggere con un "egregore negativo" che lo attacca. Gli egregore sono creature artificiali create dal pensiero umano attraverso un'unanimità di intenti, vitalizzate mediante riti, convinzioni e credenze comuni, azioni collettive coerenti con tipo di energia che si vuole manifestare. La loro potenza è direttamente proporzionale all'intensità degli impulsi che provengono dai loro "animatori".
L'egregore è un essere strutturato secondo una gerarchia che corrisponde a piani sottili. La sua struttura è fondata su un "Arkè" (un'idea eterna di tipo platonico), un'anima (la psiche collettiva dei membri, da cui riceve impulsi e ne dà per osmosi psichica) e un corpo sottile (costituito da segni, sigilli, simboli e dall'anima istintiva dei membri, di cui l'imposta è il veicolo). L'egregore è quindi un'entità intelligente che funge da mediatore tra il macrocosmo e il microcosmo umano, operando attraverso un meccanismo di riproduzione simpatica.
La connessione tra l'egregore e l'iniziato non avviene attraverso il pensiero ordinario o logico-razionale, ma si nutre della forza generata dal "corpo astrale" (o "doppio", "corpo emozionale", "kama rupa" nella tradizione indiana). Questo è il punto chiave per comprendere il rapporto tra l'egregore e l'iniziato. L'iniziazione, intesa come la discesa di un'influenza spirituale sovrumana mediata da una catena, un lignaggio, un rito e persone preposte a conferirla, si aggancia nell'uomo in qualcosa che partecipa della stessa natura dell'egregore, non sul piano fisico, ma sui piani interiori e in particolare sul piano astrale. Il primo piano di riferimento, secondo l'insegnamento della Cabala, è Yesod, la Luna (Levanah in ebraico).
La "Luna" in questo contesto non è intesa come un corpo celeste, ma come una complessità energetica, la manifestazione di una potenza cosmica. Astrologicamente, la Luna è il ripetitore dell'energia di Saturno, il governatore del karma, proiettando e diffondendo sulla Terra i suoi impulsi. La legge di causa-effetto (karma) opera tra la Terra e la Luna, e chi oltrepassa questa sfera non è più soggetto alla legge di necessità e quindi al karma. Lo strumento di connessione capace di recepire l'iniziazione è proprio il corpo astrale, il doppio, o il "Nefesh" dei cabalisti.
Un egregore è una concentrazione di energia spirituale che si manifesta all'interno di una comunione umana, rappresentando un'entità psichica e spirituale autonoma generata dall'energia collettiva di un gruppo unito da intenti, emozioni, riti e aspirazioni condivise. Non è una semplice aggregazione sociale, ma una forza vivente artificiale che esiste oltre la percezione ordinaria, fungendo da guardiano, sorvegliante e mediatore tra il mondo materiale (quaternario) e i piani sottili o spirituali. Ogni egregore fisico produce, attraverso le sue azioni, forme invisibili di carattere magnetico, elettrico o vitale, mentre gli egregori spirituali derivano da quelli fisici, richiedendo una manifestazione concreta di attività umana intenzionale. È un'entità intelligente che opera attraverso meccanismi di risonanza simpatica, influenzando il gruppo che lo ha creato in modo simbiotico, con potenziale benefico o distruttivo a seconda della purezza delle intenzioni e della manutenzione rituale.
Il termine "egregore" deriva dal greco "egregoros" o "grēgoréō", che significa "vegliante", "sorvegliante" o "vigilante", evidenziando la duplice natura di entità collettiva e guardiano spirituale. Questa etimologia richiama direttamente le figure dei "Vigilanti" (Watchers) menzionate nel Libro di Enoch, testo pseudepigrafico che descrive entità spirituali preposte alla supervisione e protezione dell'umanità, con collegamenti biblici come in Genesi 6:2. In ambito esoterico e alchemico, è noto come "figlio filosofico" o "genius" (da "generare"), indicando la generazione deliberata di questa entità magica. Il concetto integra tradizioni antiche come la Cabala, dove si collega a piani come Yesod (Luna), e si evolve attraverso influenze occulte, rendendolo un ponte tra macrocosmo cosmico e microcosmo umano.
È essenziale distinguere tra due tipologie principali di egregori: quelli orizzontali (profani) e quelli verticali (iniziatici). Gli egregori profani sono confinati alla dimensione orizzontale e materiale dell'esistenza umana, includendo aggregazioni come famiglie, club, partiti politici, imprese commerciali, tifoserie sportive, folle in preda al panico, movimenti rivoluzionari o epidemie di paura. Questi possiedono un'energia psichica e sociale, ma mancano di una connessione trascendente, limitandosi a influenze collettive terrene senza capacità di elevazione spirituale autentica.
Al contrario, gli egregori iniziatici incorporano un elemento verticale spirituale, tipico di religioni autentiche, associazioni esoteriche genuine e gruppi iniziatici legittimi. Oltre alla comunità umana, attraggono influenze soprasensibili dall'alto, fungendo da base per proiezioni su piani sottili. Solo questi egregori possono veicolare un'influenza trasformativa genuina, svolgendo una funzione iniziatica che eleva l'individuo oltre il piano materiale. Questa distinzione è cruciale, poiché un egregore puramente orizzontale, per quanto potente, non possiede la capacità di mediare autentiche influenze spirituali sovrumane.
La generazione di un egregore richiede un'unanimità consapevole di intenti e non avviene per caso, ma attraverso un'attività spirituale volontaria e rituale. È creato dal pensiero umano collettivo, vitalizzato mediante riti codificati, convinzioni condivise, credenze comuni e azioni coerenti che allineano l'energia del gruppo. Solo associazioni a carattere rituale possono produrlo e mantenerlo vitale nel tempo, con la ripetizione costante dei riti che fungono da "nutrimento" essenziale.
Il "cibo" dell'egregore è il rito officiato dalla "catena" di partecipanti umani, e una volta stabilita, la ritualità non deve essere alterata nei suoi tratti fondamentali per evitare dispersione energetica o degenerazione in forme "vampiriche" che generano dipendenza, ossessioni e danni materiali come disgrazie o malattie. Inoltre, correnti di simpatia e antipatia nel mondo profano contribuiscono alla sua forza o decadimento, potendo portare a conflitti con egregori antagonisti, come nel caso di persecuzioni religiose da parte di regimi atei, dove un egregore positivo combatte entità negative.
La vitalità e la potenza di un egregore dipendono da fattori interconnessi, direttamente proporzionali all'intensità degli impulsi dai suoi "animatori". Questi includono:
Numero dei Membri: Una base numerica ampia amplifica l'energia complessiva.
Disciplina Spirituale: La qualità delle pratiche individuali garantisce purezza e integrità.
Unione e Coesione: L'armonia interna previene dispersioni e mantiene la stabilità.
Osservanza dei Riti: La precisione nelle procedure rituali conserva la vitalità e previene alterazioni negative.
Le influenze esterne, come simpatie o antipatie profane, possono rafforzare o indebolire l'egregore, inclusi conflitti con entità opposte nel mondo materiale. Senza questi elementi, l'egregore rischia di degenerare, perdendo la sua funzione benefica di mediatore tra dimensioni.
L'egregore è strutturato secondo una gerarchia tripartita che corrisponde ai piani di manifestazione spirituale:
L'Arkè (Principio Fondante): L'idea eterna platonica, invariabile e trascendente, che garantisce continuità e autenticità attraverso il tempo.
L'Anima Collettiva (Psiche/Nefesh): Il livello intermedio di osmosi psichica, dove l'egregore riceve impulsi dai membri e li ridistribuisce in un processo reciproco.
Il Corpo Sottile: Composto da simboli, sigilli, rituali e anima istintiva, funge da veicolo per la manifestazione nel mondo fenomenico.
Questa struttura rende l'egregore un'entità intelligente che media tra macrocosmo e microcosmo tramite risonanza simpatica. La connessione con l'iniziato non avviene attraverso il pensiero razionale, ma tramite il "corpo astrale" (doppio, corpo emozionale o kama rupa nella tradizione indiana), che riceve l'iniziazione – una discesa di influenze spirituali sovrumane mediante catena, lignaggio e rito. Nella Cabala, il piano primario è Yesod (Luna, Levanah), intesa come complessità energetica che ripete impulsi di Saturno, governatore del karma. La legge di causa-effetto opera tra Terra e Luna; superarla libera dalla necessità karmica, con il corpo astrale (Nefesh) come strumento ricettivo per questo legame simbiotico.