Il termine Sanscrito Karman, dalla radice verbale kr (agire, fare), non è un concetto di ricompensa o punizione, come volgarmente inteso, bensì la Legge suprema di Azione e Reazione, il meccanismo universale che vincola ogni manifestazione fenomenica – fisica, verbale e mentale – al proprio esito consequenziale. È la Legge che regge il Samsāra, la Ruota del Divenire e delle Rinascite, e che solo la vera Gnosi e la Liberazione (Moksha) possono trascendere. Non si tratta della semplice e riduttiva "Legge di Causa-effetto" del volgo, ma della matematica della Coscienza.
Nel sistema Vedānta e Buddhista, l'azione è qualificata dall'Intenzione (Cetanā). L'atto, privo di retta Intenzione, non è Karman completo. L'Iniziato deve discernere tra le diverse specie di Karman:
Nell'Ermetismo e nell'Alchimia, questo principio trova eco nella massima "Ciò che è in alto è come ciò che è in basso". L'azione dell'uomo è una vibrazione che si propaga nell'Ākāsha o Luce Astrale, che a sua volta registra e riflette il quantum energetico. Il Karman non è l'effetto, ma l'impronta di forza che genera l'effetto, in un ciclo incessante di manifestazione.
L'errore madornale delle teorie profane è confinare la Legge Karmica all'individuo isolato. La realtà è che l'essere umano è un nodo di una rete causale molto più vasta, che include il Karman Collettivo e il Karman di Stirpe.
La nostra nascita in una determinata linea di sangue non è casuale. Il nucleo familiare è un Gorgo Karmico di energie affini che si attraggono per maturare debiti e crediti congiunti. La tradizione Esoterica riconosce un peso decisivo alle azioni dei Padri (intesi come antenati) che si riverberano sui Figli, spesso per molte generazioni.
Nella Kabbalah, questo concetto si manifesta nel processo di Tikkun (Riparazione). Ogni anima (Neshamah) è parte di una radice d'anima più grande. Gli errori compiuti da una parte della stirpe generano Qliphoth (gusci, impurità) che devono essere purificati dai discendenti attraverso atti di restaurazione etica e spirituale. Il Tikkun non è la semplice "eredità" psicologica, ma la rettifica di una macchia energetica impressa nel continuum della stirpe.
Similmente, nel Buddhismo Tibetano di certe scuole interiori, si fa riferimento a un tipo di debito legato alla catena di sangue, un vincolo particolarmente insidioso che lega l'essere a espiazioni che non sono diretta conseguenza dei suoi atti individuali recenti, ma che derivano dal complesso karmico della famiglia o della comunità di cui è parte. È un Dazio di Sangue che esige un'attenzione iniziatica specifica, distinguendosi dal Karman individuale che può essere risolto con la disciplina personale (Yoga o Magia). Non si tratta di pagare il debito altrui per amore, come predica la Neo-Spiritualità, ma di rettificare la geometria spirituale della propria radice d'anima, che non è isolata.
Il fenomeno per cui un individuo, pur conducendo una vita irreprensibile, può essere travolto da un evento violento e improvviso – la vittima innocente colpita da un proiettile vagante, il passante coinvolto in un cataclisma collettivo – non è affatto una violazione della Legge Karmica, ma una sua manifestazione sul piano della Transizione.
Questi eventi non sono "il suo Karman" (Prārabdha) in senso stretto, ma il risultato di un Gorgo di Necessità o Gorgo Karmico generato da un'azione collettiva di grande portata energetica e negativa (un crimine, una guerra, una catastrofe di massa). L'innocente, trovandosi nella zona di risonanza di questo vortice caotico, viene attratto nel suo processo di scarico energetico.
Questo principio è noto nell'Occultismo come le Correnti della Luce Astrale. L'azione di un crimine (ad esempio, una rapina con violenza) non si esaurisce nell'atto fisico, ma crea una violenta turbolenza nella Luce Astrale, una concentrazione di Materia-Karman negativa. Chi transita in questo campo di forza al momento della sua scarica è soggetto ai suoi effetti. L'unico elemento che determina se l'individuo verrà coinvolto è la sua Soglia di Protezione Aura-Karmica e la risonanza inconscia con l'energia del Gorgo. L'Iniziato, attraverso la disciplina della volontà, la purificazione del corpo astrale e la rettifica delle sue correnti, alza la propria vibrazione e diviene, per Legge, sempre meno accessibile a queste Correnti Transizionali e ai Mali Inorganici che esse veicolano.
Il concetto Cristiano di Espiazione Vicaria (la morte del Cristo per i peccati del mondo) è la massima espressione del Principio di Sacrificio e della Redenzione Cosmica, ma è stato degradato e mal compreso dalla religiosità popolare e, peggio ancora, dalla Neo-Spiritualità che lo utilizza per giustificare ogni sorta di surrogati spirituali.
L'espiazione è il pagamento del debito. Nell'ambito profano, l'idea di "prendere su di sé il Karman di un altro" è una presunzione diabolica, tipica delle illusioni del sentimento. Nessun uomo può annullare il Karman di un altro. Può, nella sua posizione di Guida o di Maestro, assistere l'allievo nel processo di rettifica del proprio Karman, ma la Legge è inviolabile.
Quando un individuo è vittima (coinvolto nel Gorgo Transizionale) e un altro è l'esecutore (l'omicida), si innesca istantaneamente un Karman di Relazione. Questo non è un semplice "scontro", ma un vincolo indissolubile di debito e credito che lega le due anime nella Ruota del Samsāra, destinandole a rincontrarsi in future esistenze, finché il debito non sarà equamente scaricato o trasceso da una delle due parti attraverso la Gnosis liberatoria.
Il vero atto di Espiazione Iniziatica è l'assunzione consapevole e volontaria di un compito spirituale gravoso (il Dharma) la cui esecuzione ha un impatto benefico sul Karman Collettivo, generando Punya (Merito) in un quantum tale da controbilanciare l'ombra del Pāpa (Demerito) della Stirpe o della Comunità. Questo è il sacrificio del Bodhisattva nel Buddhismo Mahāyāna, non un atto di emotività, ma una strategia Metafisica.
L'Iniziato conosce la realtà degli stati di esistenza superiori e inferiori all'uomo. Le Tradizioni Vedica, Zoroastriana e Tibetana sono unanimi nell'affermare l'esistenza degli Asura o Anti-Déva.
Gli Asura (letteralmente, "Non-Luminosi" o "Spiriti di Anti-Ordine") sono entità con un'elevata potenza di azione (Shakti), ma la cui essenza è intrisa di polemica, scontro, potere mondano e anti-spiritualità. Non sono esseri mitologici, ma realtà ontologiche che operano sui piani sottili adiacenti a quello fisico. Sono l'archetipo dello Spirito Re e del Tiranno, e della forza che si oppone al Dharma (l'Ordine Cosmico).
La loro influenza sul piano umano non è esercitata per conquista, ma per Invito. L'Iniziato sa che il Karman Collettivo non è solo la somma degli atti individuali, ma anche l'espressione di una Qualità Spirituale dominante.
Quando la coscienza umana si degrada, quando l'uomo si conforma al modello di:
...allora il "veicolo" umano diviene risonante con la vibrazione Asurica.
I grandi dittatori, i tiranni sanguinari, i seminatori di caos storico, non sono semplicemente uomini malvagi, ma Canali (Vāhana) attraverso i quali queste forze si manifestano sul piano fisico per generare il massimo di Karman Collettivo. Il Karman generato da queste figure ha una potenza distruttiva immane, capace di avvelenare la Luce Astrale (il medium della vita animica) per secoli.
Il dovere dell'Iniziato, è di agire per la rettifica del Mondo, non attraverso la politica o le prediche morali (che sono Kardhāma, fango), ma attraverso la Scienza del Cuore e l'Alchimia Interiore. Ogni atto di consapevolezza, ogni rettifica del proprio microcosmo, è un'azione che risuona come un Punya benefico sul macrocosmo, chiudendo le porte di accesso agli Asura.
L'aberrazione New Age risiede nel suo tentativo di rendere la Legge del Karman facile, riducendola a un mero strumento di self-help e di realizzazione materiale. La formula "pensa positivo e riceverai positivo" è una menzogna spirituale che porta l'anima all'illusione e al rientro forzato nel Gorgo.
Il Karman è Sottigliezza. La sua maturazione è complessa e può manifestarsi attraverso:
La liberazione dal Karman, o Karman Mukti, non si ottiene con il "perdono" emotivo o con le "pulizie energetiche" a pagamento, ma attraverso la Gnosi, che illumina l'origine dell'azione.
Il Gran Lavoro non è solo personale, ma Cosmico. Si tratta di divenire un Vajra (Diamante Infrangibile) in grado di fendere l'illusione della Ruota e, in tal modo, servire l'impulso Divino del Dharma.
L'epoca attuale è definita Kali Yuga, l'età del Ferro e della Massima Oscurità, in cui la Legge è più sottile e gli Asura sono più potenti. In questo tempo, la proliferazione delle teorie New Age – con il loro falso ottimismo, la loro assenza di disciplina e la loro enfasi sull'ego (manifesting, "mindfullness", self-love senza self-mastery) – è il sintomo più evidente della Contro-Iniziazione che opera per spegnere la fiammella della Gnosis. Esse non fanno che generare un Karman ancora più denso e auto-referenziale.
L'unico cammino è la Via Rigorosa, l'applicazione della Scienza Sacra sulla propria materia esistenziale:
In conclusione, la Legge Karmica non è un'entità vaga e sentimentale, ma l'Architetto Inesorabile dell'Universo. Riconoscere l'esistenza del Karman di Stirpe, del Gorgo Transizionale e delle Forze Asuriche non serve a giustificare le proprie disgrazie, ma a comprendere il campo di battaglia in cui l'Iniziato deve operare. La vera liberazione non è l'uscita emotiva dalla sofferenza, ma il raggiungimento della Coscienza Illuminata che, agendo secondo il Dharma e senza attaccamento, diviene essa stessa una forza di Punya e di Rettifica, per il bene della propria Anima e dell'intera Catena Umana.
Solo attraverso il Risveglio e l'Opera Alchemica l'uomo può scrivere sull'acqua del Samsāra, senza lasciare traccia per sé, ma solo un'impronta di Luce per coloro che verranno. Questa è l'unica via per sfuggire al ciclo del sangue e della necessità.